Gli incunaboli della biblioteca
di Santa Scolastica

A Santa Scolastica, culla della stampa in Italia, sono conservate le più antiche edizioni stampate a partire dal 1465.

La biblioteca di Santa Scolastica conserva 192 edizioni in 206 esemplari, a partire dai primordi della stampa in Italia. Qui, infatti, i chierici Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz, provenienti dalla Germania, stamparono i primi incunaboli italiani fra il 1464 e il 1467, prima di spostarsi a Roma nel 1468. Oltre alle loro edizioni sublacensi (Opera di Lattanzio e De Civitate Dei di Sant’Agostino) e romane sono conservate numerosi esemplari che testimoniano l’attività dei maggiori stampatori attivi a Roma sin dalla fine degli anni Sessanta del Quattrocento, come Ulrich Han, Sixtus Riessinger, Georg Lauer e Giovanni Filippo de Lignamine, oltre a numerose edizioni di grande rarità di cui si conoscono poche copie al mondo.

Gli incunaboli più antichi

I più antichi incunaboli della raccolta libraria sublacense sono le prime edizioni impresse da Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz. Della produzione incunabola dei due prototipografi a Subiaco sono conservati il Lattanzio (De diuinis institutionibus; De ira Dei; De opificio hominis) stampato il 29 ottobre 1465 e il De Civitate Dei di sant’Agostino del 12 giugno 1467, presente in 2 esemplari; di quest’ultimo si conserva in biblioteca anche il manoscritto usato in tipografia.

È superstite anche un codice del XIII secolo contenente le Homiliae di Origene, al quale i prototipografi si sono ispirati per fondere i loro caratteri di stampa che perciò sono detti sublacensi.