Gli incunaboli della biblioteca
della Badia di Cava

La ricca collezione di edizioni princeps della biblioteca della Badia della Santissima Trinità include opere stampate in Germania, Italia e Francia.

F. Petrarca, Trionfi, Venezia, 1491, (partic.), Bayerische Staatsbibliothek

La collezione della biblioteca della Badia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni include 124 edizioni risalenti al primo periodo della stampa. L’acquisizione di incunaboli da parte della comunità monastica risale al XVI secolo, dopo l’ingresso nella congregazione di Santa Giustina: all’abbazia di Padova si deve l’acquisto, a Venezia, di volumi destinati al monastero di Cava dei Tirreni; prova ne sono le note di acquisto presenti su alcuni incunaboli ancora oggi custoditi nella biblioteca.

Tra gli autori più rappresentati vi sono padri e dottori della Chiesa (Agostino, Gregorio Magno, Tommaso d’Aquino, Bernardo di Chiaravalle…) e autori dell’antichità classica (Cicerone, Cesare, Tito Livio, Plutarco, Aulo Gellio, Strabone). Non mancano primi esemplari a stampa di rappresentanti della cultura umanistica, Petrarca e Boccaccio; e opere sulla tradizione monastica come le Regulae monasticorum, con il testo della regola benedettina, e il De institutis coenobiorum di Giovanni Cassiano. E due edizioni della Biblia latina, entrambe stampate da Franz Renner a Venezia, nel 1476 e nel 1482-83.

Gli incunaboli più antichi

I più antichi incunaboli della raccolta libraria cavense risalgono al 1467 circa: tre volumi stampati presso la tipografia di Ulrich Zel a Colonia, in Germania. Il formato dei libri è in-quarto, il carattere gotico. Si tratta di due opere di Sant’Agostino, De vita christiana e Enchiridion de fide, spe et caritate, e del De passionibus animae del teologo francese Jean de Gerson, cancelliere dell’università di Parigi. I tre incunaboli sono già elencati in un catalogo della biblioteca della badia di Cava risalente al XIX secolo, che colloca erroneamente la tipografia di Zel a Magonza.

Francesco Petrarca: Trionfi e Canzoniere

Tra le edizioni del XV secolo oggi inserite nella collezione cavense si annovera la stampa in due parti delle opere di Petrarca in lingua volgare, i Trionfi, con commento di Bernardo Lapini da Siena, e il Canzoniere, con commento di Francesco Filelfo e Gerolamo Squarzafico. Stampato a Venezia da Pietro de’ Piasi tra il 1491 e il 1492, è un esemplare particolarmente interessante anche per le xilografie che lo decorano, a pagina piena, raffiguranti l’amore, la castità, la morte, la fame, il tempo e Cristo in croce.

Circolazione degli incunaboli: Moralia in Job di Gregorio Magno

Negli anni che seguono la soppressione delle corporazioni religiose romane, giunge a Roma, presso la Biblioteca nazionale centrale, un’edizione quattrocentesca proveniente dalla biblioteca della Badia della Santissima Trinità. Si tratta di un’edizione oggi incompleta dei Moralia in Job di papa Gregorio Magno, libro stampato a Brescia nel 1498 da Angelo Britannico, già appartenuto alla collezione della biblioteca dell’Abbazia di Montecassino (XVI-XVII sec.).